Nel centro storico di Jesi, città dell’entroterra marchigiano nella provincia di Ancona, esiste una dimora che è una vera e propria “finestra sulla storia”.
Si chiama Lo Svevo e qui il senso di signorilità, eleganza e discrezione si respira in ogni angolo. È come se questa dimora fosse uno scrigno che custodisce e protegge gelosamente il sentimento di forte legame con la storia e le radici che la città di Jesi da sempre ha.
Lo Svevo si trova all’interno del Palazzo Ghislieri, proprio nel centro storico della città, nelle strette vicinanze dell’incrocio tra il Cardo e il Decumano. Questi assi principali hanno caratterizzato la griglia urbanistica della città in epoca romana e hanno definito la struttura sulla quale venne edificato l’attuale nucleo di chiara impronta medioevale.
In particolare, il Palazzo venne fatto edificare per volere di Gregorio Ghislieri sulle fondamenta di una precedente costruzione fortificata di epoca medioevale, dove ancora oggi è visibile una piccola torretta, testimonianza del legame con le epoche passate
Il complesso edilizio si affaccia su una piazzetta lungo via Pergolesi situata di fronte al Palazzo della Signoria e si estende lungo via Del Fortino sino a posizionarsi sulle storiche Mura Occidentali.
Tanti gli elementi della sua struttura che catturano da subito l’attenzione:
• il doppio ordine di finestre incorniciate in pietra, di chiara impronta rinascimentale e il portale interno a edicola architravata;
• la parete di origine seicentesca con il suo portale e le particolari finestre barocche che rappresentano la quinta scenica tra la piazzetta antistante e il cortile interno del palazzo;
• i numerosi simboli storici che testimoniano l’importanza storica del complesso:
◦ i due stemmi gentilizi murati relativi al vescovo Tommaso e al fratello Giovanni (entrambi del 1500 circa);
◦ la storica scalinata, che dal cortile porta fino al portale in travertino datato 1492;
◦ le finestre della dimora che si affacciano sulla piazza Federico II di Svevia, intitolata al grande imperatore Federico II che nacque proprio a Jesi nel 1194.
Altro punto di forza è sicuramente la posizione privilegiata de Lo Svevo che consente agli ospiti di raggiungere in pochi minuti luoghi di grande interesse turistico presenti nella città: Piazza della Repubblica con lo storico Teatro Pergolesi, il Teatro Moriconi proprio nella piazza Federico II, la Cattedrale di San Settimio, la Cinta Muraria alla Piazza Baccio Pontelli con l’imperdibile Torrione di Mezzogiorno, Arco di Clementino, storica porta di accesso alla città e la Chiesa di San Marco gioiello dell’architettura gotica.
Quanto descritto sopra racconta bene il forte legame di una città dove le testimonianze storiche non mancano e dove la cultura non passa di certo indifferente. Il senso di appartenenza ad un contesto così legato alle tradizioni e al rispetto della storia passata è sicuramente un sentimento che accomuna anche gli abitanti di questo luogo.
Ecco perché l’intervento di restauro della dimora storica non poteva che partire dalla valorizzazione di tale legame. La recente ristrutturazione è la testimonianza più sincera di un amore incondizionato verso il passato. L’intervento, infatti, seppur massiccio nel suo aspetto più cantieristico ha tutte le caratteriste di un piumino che ha solo tolto la vecchia polvere.
Il senso di appartenenza e la sensibilità verso un simbolo di così grande interesse, fanno pensare che il committente abbia chiesto il permesso alla storia di poter intervenire, seppur in punta di piedi, per ridare lustro a questo edificio.
La cura del dettaglio e l’assoluto rispetto di luoghi e testimonianze storiche hanno dato luogo a un intervento che non solo ha riconsegnato al presente un complesso di grande valore, ma ha conservato perfettamente l’anima e l’essenza della storia all’interno di questa città.
L’attenzione che ha caratterizzato l’intera ristrutturazione non riguarda solo gli accenti storici presenti, ma anche tutte quelle finiture che hanno rappresentato il completamento della dimora.
Oltre ai complementi di arredo (che giocano un ruolo fondamentale), anche le finiture parietali sono state oggetto di un’attenta riflessione. I rivestimenti, infatti, sono stati scelti con estrema attenzione: non dovevano essere “dominanti” per non sminuire quello che sono i dettagli storici, ma dovevano avere una certa caratura stilistica e un’indiscussa eleganza.
VALPAINT ha messo a disposizione tutte le sue competenze, la sua storicità e la sua appartenenza al territorio per proporre soluzioni che fossero in grado di assolvere appieno la filosofia dell’intervento presso Lo Svevo.
Dopo un’attenta analisi, dal ventaglio di pitture decorative proposte per la decorazione delle pareti, la scelta definitiva ha contemplato la pittura decorativa VALPAINT più elegante di sempre: Valrenna.
Valrenna di VALPAINT non è solo una pittura decorativa, ma è l’essenza stessa dell’eleganza. Una raffinatezza che non si manifesta esclusivamente con le diverse nuance, ma anche attraverso la sua tattilità che rende le superfici morbide delicate ed accoglienti (se vuoi scoprire di più sulle caratteristiche di questo rivestimento per pareti leggi anche Pitture moderne per interni: come dipingere casa con nuove tinte da parete).
La nuance scelta per completare l’interior design de Lo Svevo è un colore caldo, accogliente e delicato che impreziosisce il già elegante contesto.
La ricercatezza (mai forzata e mai sopra le righe) degli oggetti, dei dettagli delle scelte progettuali è l’habitat naturale della pittura decorativa Valrenna, che si è inserita a pieno titolo in una ristrutturazione di così grande fascino ed eleganza.
Non solo. Anche la mano esperta e sapiente dell’artigiano decoratore ha giocato un ruolo fondamentale. La conoscenza del prodotto, la cura maniacale del particolare e la continua attenzione anche al più piccolo elemento hanno portato ad un intervento di restauro di altissimo livello.
Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passate, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza.
(Cicerone)
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